Alla mia età esordire da Regista fà sorridere, ma ho deciso di farlo perchè forse oggi io e Ursula siamo pronti per raccontare quegli anni liberi e spregiudicati che abbiamo vissuto, incontrando artisti e persone incredibili e fuori dal comune.
A parte alcuni che ci hanno lasciato un ricordo indelebile come Maurizio Fiorini, Angelo Piovano, lo stesso Mao che sebbene fosse spagnolo era innamorato dell’ Italia ed ha contribuito lo sviluppo del movimento, un ricordo particolare va a Davide Vidimari, un fratello con cui ho condiviso quei pazzi anni e che adesso porto nel cuore ogni giorno.
A lui è dedicato questo docufilm

Erano iniziati gli anni Novanta, e l’Italia si preparava a vivere una rivoluzione inaspettata.

In un’epoca in cui il tatuaggio stava per esplodere come fenomeno di massa, una nuova generazione di tatuatori italiani tracciava la sua strada. Le prime convention trasformavano fiere ed eventi motociclistici in un palcoscenico, dove si incontravano artisti, appassionati e curiosi.
Erano eventi che mescolavano arte e provocazione, dove il tatuaggio smetteva di essere un segno di ribellione nascosta per diventare spettacolo, esibizione, cultura pop.

In questo docufilm, torniamo indietro nel tempo per rivivere l’energia di quegli anni. Attraverso le testimonianze dei pionieri della scena, esploreremo l’atmosfera delle prime convention italiane, dove tutto sembrava possibile, e il tatuaggio prendeva la forma di un vero movimento culturale.